Parrocchia, con lo Spirito non ti annoi

Parrocchia Missionaria

Come mai, nonostante tante messe, le nostre parrocchie - salvo prova contraria - sono così poco missionarie?


Come mai, nonostante tante messe, le nostre parrocchie - salvo prova contraria - sono così poco missionarie? Ogni domenica ci ritroviamo nei nostri Cenacoli, per cambiare il volto della nostra comunità per poi cambiare quello del mondo, dovunque lo Spirito ci manda come testimoni dell’amore di Dio.

Che cosa blocca l’efficacia delle nostre Eucaristie, anche se formalmente sono celebrate con grande cura? Tante le risposte possibili... Forse crediamo nel sacramento, ma celebriamo il rito.
Il rito rievoca il passato e lo fissa; il sacramento – che pure ha bisogno del rito – sul passato costruisce il futuro, perché opera ciò che significa. E che significa l'Eucaristia se non la piena comunione con Dio e tra noi e con tutte le persone del mondo?

Ogni incontro con Dio trasforma, perché è fuoco che brucia, è luce che illumina, è olio che lenisce, è spada che divide, è vento che spinge… Ecco perché nella Bibbia, quando si parla degli incontri con Dio, si precisa sempre “con timore e tremore”.

L’apertura al futuro un po' ci sgomenta: non sappiamo cosa succederà, dopo, della nostra vita; come cambierà, dopo, la nostra parrocchia; come diventerà, dopo, il mondo?! 

Molti a Messa si annoiano perché… non succede niente. L'abitudine ci fa dare tutto per scontato. Invece, a partire dal pane che diventa il Corpo di Cristo, anche noi veniamo radicalmente trasformati in lui.

Succede qualcosa di simile al diluvio universale: il vecchio mondo di violenza e di peccato è spazzato via dal nuovo che inizia con i colori dell’arcobaleno.
Stretti dentro l’arca di salvezza, dove Cristo ci ha raccolto, guardiamo fuori la pioggia che cessa, le acque che si ritirano, il terreno che torna asciutto e il sole che splende. 

Cosa dovrebbe succedere durante le Messe festive? Tutti, dopo, ci dovremmo voler bene; i nemici e gli antipatici dovrebbero abbracciarsi; ai piedi dell’altare dovremmo deporre, per i poveri del paese e del mondo, una parte dei nostri beni.

Uscendo di chiesa, leggeri e felici, dovremmo andare lungo le strade, in piazza o al bar, ad incontrare chi è là fuori la domenica mattina e allargare la festa, annunciando che tutto è cambiato. Poi dovremmo andare nelle case e abbracciare i malati, dare una mano agli anziani, giocare coi più piccoli, e qualche volta mangiare insieme, con due o più famiglie.

Se qualcuno dice “non succederà mai”, significa che le nostre parrocchie non saranno mai missionarie. Altri sarebbero interessati – e come! – al cambiamento del mondo: lo auspicano tutti, lo desideriamo anche noi, lo Spirito lo rende possibile!

 

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